1923 – Edward weston e Margrethe Mather © Imogen cunningham
E’ la nuance verde oliva delle pareti che accoglie le immagini in bianco e nero di Edwrd Weston a Brescia, al Museo di Santa Giulia. Questa mostra comprende anche gli scatti dei due figli di Edward – Cole e Brett – e sua nipote Cara. Andiamo per gradi. Si inizia con lo spazio VERDE – poi vi spiego il motivo della mia attenzione sul colore – della sala in cui sono esposti 80 scatti circa del grande fotografo statunitense (Highland Park, 24 marzo 1886 – Carmel, 1º gennaio 1958). Subito rimango estasiata dai nudi primo fra tutti il ritratto del 1923 di Juniper al Lago Tenaya: la ragazza è sdraiata languidamente, forse riposa dopo aver fatto l’amore, forse accoglie il primo sole finalmente libera da abiti scomodi. Segue un ritratto del 1933 su cui ci si incanta. E’ un abbraccio, un gesto confortante, dolce, amorevole: sono Jean e il marito pittore Zohman Charlot. Seguono i famosi peperoni erotici, le ali di pellicano, i carciofi, le conchiglie. Mi soffermo sugli occhi chiusi, il sorriso e le trecce di una giovane messicana, Rose. Edward la ritrasse nel 1923 e mi sono chiesta, contemplando la sua bellezza, cosa ne sarà stata della sua vita. E’ emozionante questo percorso che è di contemplazione, di immaginifico, di qualcosa che sprigiona eleganza anche davanti ad un oggetto comune legato alla malattia come la padella per i degenti. Dalla sala verde si passa a quella color terra di Siena, dove sono esposti i lavori della famiglia Weston, riuniti appunto in un unico percorso. I due figli e la nipote hanno stili diversi ma sicuramente il guizzo creativo di Edward. Spicca, a mio avviso, l’occhio attento agli equilibri della natura di Cara, la nipote tutt’ora vivente. La ciliegina sulla torta sarebbe la musica in sottofondo. Ne ho parlato con il gentilissimo dipendente del Museo e chissà che in un futuro…
Immagine sottostante:
Rose Roland, Messico 1926© Edward Weston
exhibitions
WESTON. Edward, Brett, Cole, Cara una dinastia di fotografi
Allestimento: 10
Mostra: 10 e lode
Dove: Museo di Santa Giulia, Brescia fino al 24 luglio 2022
Consiglio: Soffermatevi davanti ad ogni opera qualche minuto. Non abbiate fretta. Deve essere una sorta di meditazione per far lasciare andare quello che affiora dall’inconscio.
"Lei si appoggiò ad un muro imbiancato. Mi sono avvicinato...e l'ho baciata. Una lacrima scivolò sulla sua guancia, e io ho catturato quel momento per sempre"